Cronaca

Marijuana all'ex scuola Foscolo, il comitato inquilini: non facciamo di tutta “l'erba” un fascio

La comunità legata dalla sofferenza del disagio abitativo invita a non accostare la vicenda all'occupazione della struttura: “La struttura non è in mano a dei criminali, siamo estranei ai fatti e scossi”

“Profondamente scossi” ma “estranei ai atti accaduti”. Il Comitato Inquilini Ex Foscolo, in rappresentanza delle famiglie che abitano la ex scuola, affida ad un comunicato la preoccupazione per l'arresto e le denunce per spaccio di droga e consumo scoperte dalle forze dell'ordine nella struttura di via Palermo, occupata da famiglie senzatetto.

La preoccupazione del Comitato è che si faccia di tutta l'erba un fascio - e non è una battuta per il ritrovamento di cento grammi marijuana - ma perchè quello dello spaccio è un fenomeno, scrivono, “condannabile, ma che può accadere ovunque”.

“Ovviamente come inquilini non possiamo essere responsabili delle azioni degli altri - si legge nella nota - Nonostante tutto, questa vicenda che ci ha profondamente scosso ci impone una riflessione e un maggiore impegno volto al miglioramento della socialità e della vigilanza all’interno della struttura”. La comunità, "legata dalla sofferenza del disagio abitativo” invita a non accostare la vicenda all'occupazione della struttura.

“Ricordiamo che l’immobile in questione era stato abbandonato da più di dieci anni quando nel 2015 i primi nuclei familiari vi sono insediati all’interno - si legge nella nota - Nessuna ristrutturazione della struttura è stata messa in opera dalla istituzioni competenti per farne sede del Dipartimento della Protezione Civile. In realtà la struttura, che vigeva in stato di degrado ed abbandono, è stata recuperata dalla famiglie stesse per renderla abitabile. Successivamente questa “occupazione” è stata regolarizzata e l’immobile reso struttura per emergenza abitativa. La scuola ex Foscolo non è assolutamente in mano a dei “criminali”. Però comprendiamo quanto sia funzionale alla narrazione comune il sostenere che laddove ci sia povertà ci debba essere per forza delinquenza”.


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