Economia

Assegno unico: 175mila domande bloccate per conflitti tra ex coniugi

In tutto sono stati erogati circa 5,6 miliardi di euro e le famiglie raggiunte dall’ultima tranche di pagamenti rilevati dai dati Inps (quella di giugno) sono stati circa 4,6 milioni: permangono alcune criticità

Forse in un primo momento era stata sovrastimata la platea, ma i numeri sono di tutto rispetto. Al 15 luglio avevano fatto domanda per l'assegno unico in Italia ben 5,63 milioni di famiglie, circa un milione in meno rispetto alle stime iniziali di 7,1 milioni aventi diritto. L’adesione è cresciuta di mese in mese, fino a stabilizzarsi. Ormai non è più possibile ottenere le mensilità arretrate.

In tutto sono stati erogati circa 5,6 miliardi di euro e le famiglie raggiunte dall’ultima tranche di pagamenti rilevati dai dati Inps (quella di giugno 2022) sono state circa 4,6 milioni, in pratica il 90% delle famiglie che hanno presentato domanda entro fine maggio. Sono state pagate 39 milioni di rate ed entro pochi giorni andranno in pagamento tutte le istruttorie concluse relative alle domande presentate nel mese di giugno.

Tutto ok, dunque? Ci sono alcuni problemi. In primis le tante le domande bloccate per conflitto tra ex coniugi sulle modalità di erogazione - al 50 o al 100% - degli importi. "Sono circa 175mila - dice al Sole 24 Ore Maria Sciarrino, direttore centrale dell’Inps - Abbiamo concesso al genitore che contesta la scelta dell’ex coniuge di allegare la sentenza del giudice che dispone come vanno divise queste somme. A quel punto spetta alle sedi territoriali verificare la documentazione. Nel frattempo, in questi casi blocchiamo i pagamenti e attendiamo la verifica prima di sbloccarli".

In linea di massima il tasso di domande pagate su quelle presentate è molto alto, intorno al 90 per cento. Ci sono pratiche che risultano ancora in istruttoria, altri pagamenti sono stati bloccati. Ma la maggior parte delle domande oggetto di istruttoria aggiuntiva richiedono, ad esempio, controlli sui permessi di soggiorno: L'Inps ha dato la possibilità alle sedi territoriali di verificarli. Altre domande avevano irregolarità nelle coordinate bancarie comunicate per gli accrediti. Rispetto ai primi mesi l'istituto ha deciso di anticipare una serie di controlli: ora vengono fatti preventivamente per evitare poi, in seguito, di dover bloccare i pagamenti. Qualche ritardo in più rispetto all’inizio, ma è un modo per evitare problemi nei mesi seguenti.

fonte Today.it


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