Economia

Liberty Lines, settantadue marittimi evitano il licenziamento

I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Usclac hanno siglato l'accordo con i privati per la stabilizzazione del personale nelle tratte con le Isole minori. Coinvolti anche i messinesi rimasti fuori dal cambio appalto sullo Stretto

Un aliscafo della Liberty Lines

I settantadue marittimi della Liberty Lines escono dal limbo. Erano rimasti fuori dal servizio di traghettamento veloce sullo Stretto dopo il cambio appalto tra privati e Rete Ferroviaria secondo quanto aveva deciso il governo nazionale. Le segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Usclac hanno raggiunto l'accordo con la società. Coinvolti in Sicilia centinaia di lavoratori impiegati sui mezzi veloci che effettuano servizio pubblico di linea collegando la Sicilia con le sue quattordici Isole minori.

"L'accordo - si legge nella nota dei sindacati - avrebbe potuto avere un risultato ancor più consistente e rilevante se fosse proseguito il servizio Metromare nello Stretto di Messina svolto, sino al 30 settembre 2018, da Liberty Lines. Senza entrare nel merito delle ragioni per cui il ministero delle infrastrutture e dei Trasporti ha ritenuto di non rinnovare la concessione di tale servizio alla Liberty Lines, affidandolo ad altra società, si rileva però che non sono state valutate le conseguenze di tale scelta ai danni dei lavoratori impiegati nella tratta in questione. Nonostante il paventato esubero di personale a ciò connesso, si riconosce alla Liberty Lines il merito di non aver operato alcun licenziamento facendosi carico di una riorganizzazione del lavoro".

Liberty Lines ha accolto le richieste delle organizzazioni sindacali firmando la stabilizzazione dei marittimi che dal Turno Particolare verranno ammessi al regime della Continuità di Lavoro con tempi e modalità contingentati. I sindacati hanno voluto ringraziare i privati. 


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