Politica

De Luca sfida Russo: "Traditore che vedrei bene come candidato a sindaco". Il consigliere: "Non ha dimestichezza con piazze e uomini liberi"

Botta e risposta tra l'esponente del Pd e il primo cittadino dopo la manifestazione di ieri del Comitato "La città siamo noi" destinata a ripetersi ogni sabato. "Cittadini stanchi del suo modo di governare fatto di insulti, violenze verbali e pernacchie"

"Per noi la democrazia sta in strada. E dalla strada abbiamo cantato la nostra canzone al grande e insieme minuscolo umiliatore della vita democratica. Colui che ha ruttato, preso a pernacchie e mostrato il suo sprezzo per una intera città. Ma la pernacchia oggi era per lui. E anche il prossimo sabato, quando torneremo a cantargliele  nuovamente”.

E questa la reazione del Comitato La Città siamo noi alle dichiarazioni del sindaco di Messina Cateno De Luca che ieri ha commentato la protesta di chi contestava “forma e sostanza” del primo cittadino dimissionario pronto a candidarsi di nuovo sia al Comune che alla presidenza della Regione. "La manifestazione aveva un solo scopo – si legge in una nota - quello di dire la nostra verità a un potere che ha eletto la mortificazione della vita democratica a sua unica ragione di vita. Cateno De Luca – insistono - che è il nome di questo potere, si appresta già a parlare di questa manifestazione "a modo suo": parlando del numeri di partecipanti e altre cose mediocri che appartengono al suo modo di guardare al mondo. Fossimo stati anche due o tre per noi non sarebbe cambiato nulla. Non abbiamo velleità elettorali e non siamo neanche nostalgici di altre sindacature".

“Le manifestazioni di piazza sono sempre gradite anche quando non sono a favore, intanto io vado avanti con la relazione di fine mandato di sindaco di Messina”, ha scritto così il sindaco di Messina con un bon ton in contrasto con le dichiarazioni in diretta facebook in cui ha chiamato in causa uno per uno i manifestanti. Dai promotori che vedono in prima linea che vede tra i promotori Antonio Currò, Assunta Orlando e Amelia Ferro ad alcuni consiglieri comunali presenti alla manifestazione come il consigliere comunale del M5Stelle Pippo Fusco e in particolare il consigliere Alessandro Russo "che spero sia il soggetto candidato a sindaco del centrosinistra".

"E' il candidato perfetto - ha detto De Luca - classico soggetto di sinistra dalla doppia morale che al momento opportuno tradisce anche i suoi compagni di partito", accusandolo di aver penalizzato alle elezioni del 2013 il candidato del Pd Felice Calabrò favorendo invece l'elezione di Renato Accorinti.

Una sfida, quella della candidatura, sulla quale Russo preferisce glissare ma replica invece alle accuse di "tradimento".

"Ancora una volta - spiega a MessinaToday - De Luca denota la sua totale ignoranza delle cose della città. La mia posizione politica nel 2013 fu chiara e palese, di netta presa di distanza dall’allora leader politico del mio partito, che a mio parere stava andando contro le regole statutarie del PD. Non fu certo un tradimento, semmai una palese presa di posizione politica. Se fosse stato osservatore delle cose politiche cittadine, del resto, De Luca non avrebbe affermato una tale sciocchezza: furono ampie fette di partiti del centrosinistra, numeri alla mano, a far venire meno il sostegno al candidato sindaco di allora. E spesso di partiti nel quale al tempo probabilmente militava lo stesso Cateno De Luca. O forse no, chissà: ha cambiato talmente tanti partiti che si è perso il conto. A differenza del sottoscritto. Che milita da venti e più anni sempre nella stessa compagine".

Po, sulla manifestazione di ieri contro De Luca, Russo rincara: "Come ormai accade quotidianamente, il sindaco usa le sue dirette Facebook per raccontare un mondo e una successione di fatti che esistono solo nella sua mente. Non si esiterebbe definirli deliri politici, se non fosse che a costui sono - per fortuna ancora per pochi giorni - affidate le sorti di Messina e dei suoi problemi. Suscita ilarità - continua -  la sua descrizione del sit in di piazza Municipio di ieri mattina, che si è svolto liberamente e senza organizzazione di alcuno, solo per raccogliere cittadini stanchi del suo modo di “governare” la città, ossia a insulti, violenze verbali, pernacchie e forse anche rutti, marchio di fabbrica di una narrazione in cui la città viene governata coi like e con i “buongionno signò sinnoco” mentre in realtà affonda sempre più nel degrado, nella generale trascuratezza e vive al limite del rischio del dissesto di bilancio, nonostante le sue auto esaltazioni".

E sulla scarsa presenza in piazza? "Al sindaco - spiega ancora il consigliere del Pd - spieghiamo che un sit in non è una manifestazione che debba raccogliere grandi numeri. E’ un presidio di piazza dove chi voglia può avvicinarsi a solidarizzare e anche a parlare liberamente. Soprattutto, un presidio come quello di ieri è periodico, ossia dura nel tempo e per più giorni nei prossimi mesi, proprio per coinvolgere stabilmente sempre più liberi cittadini messinesi che non si sentano rappresentati dalla volgarità che ha caratterizzato questo triennio della Giunta De Luca. Sappiamo che De Luca non ha molta dimestichezza con i meccanismi delle piazze libere ma ricordiamo a lui e ai suoi accoliti che un presidio non si conta sui numeri e le presenze bensì sui temi che vengono proposti e riproposti nel corso del tempo, perché è l’azione di risposta coordinata tra varie forze politiche e democratiche nel lungo periodo che interessa a chi organizza un presidio, non i bruti numeretti delle piazze chiamate a comando dalle segreterie politiche. Ma di questa ignoranza dei funzionamenti dei meccanismi delle piazze, non faremo una colpa a De Luca, uomo della Prima Repubblica, frequentatore delle segreterie dei potenti della DC sin dalla più tenera età che oggi intende rinverginarsi politicamente come fosse un nuovo nella politica. Poverino - conclude - non può sapere come funzionano queste cose, semplicemente".


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